
La Riserva Naturale dello Stato-Oasi WWF
“Le Cesine”, situata in Puglia nel territorio
comunale di Vernole (LE),
rappresenta da sempre un’area di elevato interesse
per l’avifauna.
INTRODUZIONE
L’area delle Cesine, appassiona gli ornitologi da oltre un secolo; in passato area di caccia, questa importante zona umida, ha rivestito sempre un ruolo di primaria importanza per l’osservazione e lo studio dell’avifauna del Salento. I primi scritti, in cui sono citate specie osservate nelle Cesine, risalgono a fine ‘800 (Costa, 1871; Scarzia, 1893; de Romita, 1900). Frugis and Frugis (1963) descrivono alcune osservazioni nelle zone umide salentine, tra le quali non mancano Le Cesine.
Questo articolo fa riferimento agli aggiornamenti sugli ultimi studi ( 2009-2015 ) coordinate dalla Società WWF Oasi, vuole fornire l’ultima visione sullo stato delle conoscenze dell’avifauna, nella “Riserva Naturale Statale Le Cesine – Oasi WWF”. Oltre che la check-list completa delle specie osservate, vengono riportate, per ognuna, informazioni sintetiche. Per tutte le specie “acquatiche” e alcune specie poco comuni o in precedenza non note in Salento vengono fornite indicazioni dettagliate sulla nidificazione .
Descrizione del Sito
La Riserva Naturale dello Stato “Le Cesine” – Oasi WWF, è sita sul litorale adriatico a circa 15 km a S-E di Lecce, nel comune di Vernole. La Riserva Naturale ha superficie pari a 348 ha (gestiti dal WWF Oasi), compresa nella Zona Umida di Importanza Internazionale (Ramsar), nel SIC (IT9150032) e nella ZPS (IT9150014), quest’ultima di dimensioni complessive di 897 ha. Inoltre l’area è inclusa nell’elenco delle Important Bird Areas (IBA). L’area presenta zone umide alternate a macchia mediterranea, aree steppiche, rimboschimenti di conifere, aree boscate ed agricole. La zona umida è costituita principalmente da tre bacini retrodunari salmastri estesi complessivamente per circa 82 ha, separati dal mare da una sottile e bassa fascia dunare. I bacini sono circondati da paludi, steppe salate, vasti canneti e falascheti. È stato inoltre monitorato l’intero tratto di costa tra San Cataldo (a S del faro) e Torre Specchia Ruggeri, includendo le dune, l’arenile e il mare.


Salento della accoglienza dell’Avifauna.
Le Cesine si confermano area di grande rilevanza ornitologica, con 217 specie osservate in sette anni di monitoraggio, molte delle quali rare ed irregolari anche a livello regionale. Ben 53 specie sono considerate nidificanti certe, e tra queste di particolare interesse è stata documentata: la prima nidificazione per il Salento di Fistione turco; la prima nidificazione, in provincia di Lecce di Svasso maggiore, Poiana e Rigogolo. Il Merlo e il Pigliamosche, erano considerati rispettivamente nidificante probabile ed eventuale da La Gioia (2009), mentre erano considerati nidificanti certe da Meschini and Frugis (1993). Del Crociere erano note solo due nidificazioni certe nel 1983 e 1990. Tra gli uccelli acquatici, si sottolinea la presenza di Oca lombardella, Casarca, Quattrocchi, Smergo minore, Marangone dal ciuffo e Marangone minore. Sono 17 le specie di Anseriformi presenti, 11 Ciconiformi e 49 Caradriformi. Mentre sono 19 i Falconiformi osservati.
… e non solo
Le paludi rappresentano gli habitat che caratterizzano l’area, residui di antiche paludi d’acqua dolce spuntano qua e la tra macchia e foresta, la vegetazione prevalente in questi siti è il canneto a cannuccia di palude (Phragmytes australis) con enormi aree di falasceta (Cladium mariscus).
Trovano dimora negli habitat della riserva numerose specie di orchidee spontanee che nel periodo primaverile arricchiscono di forme e colori il già suggestivo paesaggio delle Cesine, fiori che somigliano ad insetti le Ophrys (O. bombyliflora, O. lutea, O. lutea minor, O. fuciflora, O. candica, O. sphegodes, O. incubacea, O. apulica, O. bertolinii, O. tenthredinifera, O. garganica, O. apifera), fiori che diventano dei comodi giacigli notturni le Serapias (S. lingua, S. parviflora, S. vomeracea, S. bergonii, S. politisii), fiori con forti poteri odorosi attrattivi per gli insetti le Orchis (O. palustris, O. laxiflora, O. coriophora var. fragrans, O. morio, O. papilionacea), altre orchidee dalle forme, dai colori e dai profumi straordinari quali: Limodorum abortivum, Anacamptis pyramidalis, Epipactis microphylla.
Di notevole pregio naturalistico, ed habitat principe a Le Cesine, è la laguna costiera, vegetazione sommersa li caratterizza (Ruppia cirrosa), (Potamogeton pectinatus).
Ognuno di questi habitat ospita varietà particolari e molto spesso rare ed a forte rischio di estinzione nel territorio pugliese o italiano, tali piante fanno parte di liste rosse.
Lista rossa regionale:
Agnocastro (Vitex agnus castus)
Ipocisto (Cytinus ruber).
Lista rossa nazionale
Granata irsuta (Bassia hirsuta)
Erica pugliese (Erica forskali)
Campanella palustre (Ipomoea sagittata)
Orchidea palustre (Orchis palustris)
Periploca maggiore (Periploca graeca).
Agli habitat “naturali” e “seminaturali” cioè spontanei o parzialmente trasformati o influenzati dall’azione dell’uomo si contrappongono gli habitat “antropici” cioè i terreni agricoli, coltivati prevalentemente ad olivo (Olea europea) e, nei periodi primaverili ed estivi, di numerose colture orticole.
Un ottimo itinerario per chi è un neofita nel birdwatching ma, anche , per chi colleziona immagini di specie rare diffcili da trovare a queste latitudini . Non stupisce come le stesse acque scelte dagli umani per la loro ricreazione siano le medesime utilizzate da 217 specie avicole per il loro ciclo di vita .