Twin Digital è una tecnica che riproduce tramite algoritmi sempre più sofisticati, alimentati da Big Data e Data Science, realtà esistenti o simulate. Uno strumento che potrebbe essere utilizzata nella commercializzazione di prodotti turistici

Intro

Alla parola gemelli molti di noi associano le sorelle gemelle della famosa camera infestata del film ”Shining” , invece con la parola digitale l’Intelligenza Artificiale Skynet del film “Terminator 2” che voleva distruggere l’Umanità.

A parte il constatare che i film degli anni ’80 hanno derive horror in ogni poro, l’accoppiare gemelli con digitale incute un certo timore/rispetto; perchè annuncia quasi un creare e generare dal nulla.

Certo che è inquietante ma, anche eccitante .

Storia ed evoluzione del Digital Twin.

Il concetto alla base non ha una filosofia che sa di nuovo, come spiega in un libro Michael Grieves, ricercatore e professore presso l’Università del Michigan, a cui viene attribuita l’invenzione del gemello digitale.

“Per la maggior parte della storia umana, lo spazio virtuale in cui questo sistema è stato creato esisteva solo nella mente delle persone. È solo nell’ultimo quarto del 20° secolo che questo spazio virtuale ha potuto esistere nello spazio digitale dei computer”, scrive.

Grazie all’avanzamento delle tecnologie digitali, il Digital Twin permette una gestione più efficiente dei sistemi, permettendo un risparmio di costi e di tempo, sin dalla fase di progettazione.

I primi passi verso il Digital Twin: il Mirrored Space Model

Il concetto viene per la prima volta espresso da Grieves nel 2002, in una presentazione per la proposta di un Product Lifecycle Management (PLM) center.

In quell’occasione, Grieves descrive per la prima volta gli elementi alla base di quello che in seguito verrà chiamato Digital Twin: uno spazio reale, uno spazio virtuale e il collegamento del flusso di dati e di informazioni tra spazio reale allo spazio virtuale.

Questo PLM non sarebbe stato un oggetto statico, ma avrebbe seguito tutto il ciclo di vita del sistema reale, dalla creazione, alla realizzazione, all’utilizzo e, infine, al suo smaltimento.

Il sistema virtuale era dunque uno specchio di quello reale, e venne perciò definito “Mirrored Spaces Model” e, in un secondo momento, “Information Mirroring Model”.

Come si arriva al termine Digital Twin

Anche in alcune pubblicazioni successive, si fa riferimento al concetto proposto da Grieves con il termine “Information Mirroring Model”. È nel 2011 con il saggio “Virtually Perfect: Driving Innovative and Lean Products through Product Lifecycle Management”, che per la prima volta Grieves parla di Digital Twin.

Il termine viene utilizzato dal ricercatore per descrivere “un insieme di costrutti informativi virtuali che descrivono completamente un manufatto fisico potenziale o reale, dal livello micro atomico al livello macro geometrico”.

Un esempio di B.I.M

In realtà, questo sistema è una evoluzione, per non dire rinominazione di simulatori digitali presenti da decenni nei settori produttivi più disparati.

Un esempio, sono i sistemi B.I.M. usati in edilizia che ricostruiscono modelli 3D di ambienti per poi ricreare attorno tutta la parte impiantistica. Nel modello Digital Twin si ha una presa di coscienza delle tecnologie più profonda e pratica e modelli matematici migliorati ; non di meno le capacità elaborative sono migliorate con algoritmi di Machine Learning e Deep Learning.

Potremmo parlare, allora , più che di una nuova tecnologia di una rateificazione e creazione di una famiglia di tecnologie . Tecnologie che saranno declinate in tantissimi settori: Sanitario , Marketing ( ne parleremo in un altro post ) , Automotive , Meccanica di precisione , Modellazione sismica , Modelli Econometrici .

Per sintetizzare qualasiasi settore dove occorra creare un modello previsionale.

Qualcuno si chiederà:  l’industria turistica potrebbe essere inclusa nella utilizzazione di questa Tecnologia ?

Sì, e con metodologie “ortogonali” alle solite . La parte marketing e di revenue management turistico entrano a farne parte in maniera quasi automatica; ne parleremo in altri post .

Interessante, invece, è quella della Gamification . Immaginate di creare ( ri-creare ) digitalmente una città turistica conosciuta, oppure di inventarne una nuova di pacca. Molti di Voi avranno giocato o visto video-game simulativi come Sim-city , dove sei nei panni di un Sindaco-Ingegnere che creano una città dal nulla e che devono saperla gestire senza farla fallire sia economicamente che a livello sociale.

Potremmo creare con un “digital twin” questo tipo di località e far giocare i nostri ospiti prima ancora di farli partire per una destinazione reale. Qualcuno , potrebbe vederlo come un gigantesco veicolo pubblicitario e basta ma, se invece fosse esso stesso il prodotto? Magari, questa città virtuale potrebbe essere una città nel Futuro con prati , piazze, musei che non esistono ma che farebbe pagare milioni di spettatori per essere visitata.

Sempre più nicchie di cyberviaggiatori rivelano di amare il viaggio nei loro giochi preferiti .

Pensiamo a famosissimi videogiochi come Fallout 3 , la saga di Halo , la lore dei vari Dark Souls dove il viaggio del protagonista ha una importanza condivisa alla pari con il gameplay. Ci sono giocatori che hanno creato un alter ego sul videogioco di ruolo, ad ambientazione medievale-fantasy , e vivono in taverne virtuali da 10 anni !

Il twin digital  offre quella prospettiva che negli Stati Uniti viene chiamata : What if . Cosa accadrebbe se …

La simulazione diventerà ancora più vicina alla realtà con il Web 3.0, quando la congerie di Big Data aumenterà la correlazione tra fenomeni e fattor che li producono. In questo caso i metadati che molti fruitori aggiungeranno come supporto ai dati stessi saranno i veri artefici di creazione di mondi e situazioni perfettamente simulati e riprodotti.

Ovviamente, sarebbe riduttivo assimilare un videogame ad un “gemello digitale” perchè quest ‘ultimo tramite algoritmi , ma anche microprocessori , dedicati riproducono le leggi fisiche degli elementi ed hanno una profondità simulativa impensabile anche cinque anni fa. Tutto questo ci fa pensare a cosa possa essere prodotto tra pochi anni , ed al trend creativo che crescerà grazie all’aumento di dati per voraci Intelligenze Artificiali.

Non è un Futuro Remoto, Meta ha idee molto chiare sulla virtualità sociale che ci aspetta… ma, questa è tutta un’altra storia .