
Il mondo del Turismo, per quanto assimilato spesso ad una attività artigianale e di nicchia, rappresenza per numero di occupati una realtà da non sottovalutare.
Attenzione: grande numero di occupati non significa che abbia una produttività elevata ma, questa è un’altra storia
Da questo possiamo, a ragione, capire quanto interesse ci sia per questo settore anche negli ambienti di studio scientifici ed economici.
Una nuova attenzione verso la valorizzazione del territorio anima ormai da diversi anni il dibattito teorico circa l’influenza di tale componente sui risultati economici delle attività imprenditoriali locali. Questa tendenza, di per sé già particolarmente importante, diventa addirittura cruciale se l’attenzione è orientata sul turismo, ossia un insieme di attività in cui domanda ed offerta interagiscono in funzione di stimoli fortemente condizionati dalla componente territoriale. In effetti, per chi si appresta ad effettuare studi o a prendere decisioni strategiche nel campo del turismo, è di fondamentale importanza poter disporre di un’ampia gamma di informazioni quantitative e qualitative derivanti dal territorio – o anche georeferenziate – che descrivano al meglio le caratteristiche dei siti di interesse
Meno evidente e tuttora poco affrontato è il problema della sintesi, tramite opportuni indicatori, del contenuto informativo di questa molteplicità di variabili. Nel dettaglio, l’idea della georeferenziazione turistica sottintende un approccio al territorio il più analitico possibile e che si identifica convenzionalmente a livello comunale.


Definizioni ed Equazioni
Cosa è la Turistività ( o Indice Turistico )
Nel tentativo di fornirne una definizione meno sfumata, si può intendere per turisticità di una località l’offerta, o la potenzialità di offerta, di attrattive od intrattenimenti da parte di “luoghi” – definibili a vari livelli di dettaglio territoriale e più o meno turisticamente sviluppati – situati all’interno di tale località e che, sulla base di specifiche caratteristiche naturali, economiche e sociali presentano una diversa capacità di attrarre visitatori
Un elemento di fondamentale importanza che deriva da tale definizione è che la turisticità dipende non solo da attività e prodotti di singole tipologie di imprese turistiche (imprese alberghiere, di ristorazione, di trasporto, ecc.), ma anche dall’interazione di tali imprese con l’ambiente circostante, che ne condiziona l’attività e che ne è a sua volta condizionato .
Anche il Touring Club Italiano, in un recente rapporto di ricerca, ha evidenziato la rilevanza del concetto di potenziale turistico, definito come una proxy del livello complessivo di sviluppo di una località, filtrato da ciò che dello sviluppo globale può tradursi in movimenti turistici od escursionistici in entrata
Nella convinzione che, sebbene di per sé di fondamentale importanza, la sola disponibilità di una base dati integrata non implichi automaticamente una lettura più chiara ed approfondita del potenziale attrattivo di un territorio, in questo contesto ci si è anche posti l’obiettivo di definire, calcolare ed interpretare opportuni indici di turisticità per ognuno dei comuni della provincia analizzata, sulla base di metodologie generalizzabili ad altri contesti territoriali. Tali indici hanno l’obiettivo di sintetizzare in chiave quantitativa il precedente concetto di turisticità e dovrebbero crescere – possibilmente nell’ambito di un intervallo di ampiezza prefissata – al crescere dell’attrattività effettiva o potenziale di un sito. Nel dettaglio, i punti trattati sono i seguenti:
- 1) alimentazione, con riferimento ad un ambito territoriale delimitato, di una base dati comunale integrata (disponibile consultando una molteplicità di fonti statistiche) che concentri il patrimonio informativo sulle ricchezze naturali, storiche, artistiche ed infrastrutturali del territorio esaminato
2 ) quantificazione, tramite la costruzione di opportuni indici di turisticità, del grado di attrattività territoriale delle singole unità. A tal fine verranno proposte e confrontate tre metodologie statistiche alternative ;
3) calcolo ed interpretazione degli indici suddetti per i comuni della provincia di Foggia per una validazione empirica del modello di analisi;
4) verifica dell’utilità dei risultati ottenuti attraverso una prima analisi territoriale finalizzata alla riclassificazione turistica dei comuni osservati ed una prima identificazione di Sistemi Turistici Locali (STL), basata esclusivamente sui suddetti indici di turisticità.
ASPETTI DELLA TURISTICITÀ
Attualmente non esiste una definizione univoca di comune turistico, così come non si dispone di una lista di variabili da misurare che risulti universalmente accettata come quella effettivamente necessaria per valutare il livello di turisticità comunale. Di conseguenza, manca anche una specifica metodologia in grado di condurre ad un sintetico indice di turisticità (tourist index). Alcuni studi recenti hanno in qualche modo toccato questo tema, senza però fornire indicazioni particolarmente dettagliate e generalizzabili a contesti territoriali di qualsivoglia dimensione e natura.
Nella creazione di una equazione che potesse darci un Indice di Turisticità si sono usate tecniche di Analisi Multivariata; con un criterio di valutazione delle variabili non a posteriori, bensì, valutate da un metodo di valutazione che fosse neutro e non inficiato da bias cognitivi pregressi. Questo perchè con una valutazione a posteriori , dopo la fase di raccolta e tramite opportune elaborazioni fattoriali, risulta possibile reinterpretare a posteriori il significato semantico delle variabili originarie; incorrendo come gia detto in errori molto grandi di valutazione.
L’equazione ricavata, molto complessa, comprende 32 variabili e non la introdurremo perchè è importante ricavarne la filosofia di creazione.
E’ interessante, però, citare tre delle variabili utilizzate per la loro importanza e motivi di scelta:
1) l’attrattività turistica potenziale (tourist attractiveness – TA), che rappresenta la dotazione del territorio di tipo strutturale, ambientale, storico-artistico, ecc.;
2) la disponibilità di posti letto per fini turistici (tourist bed places – TB), che rappresenta una specifica dotazione del territorio, trattata in modo separato rispetto alle altre variabili strutturali, in quanto più direttamente connessa con il turismo;
3) l’impatto turistico effettivo derivato dalla domanda turistica (tourist impact – TI), ovvero dalle presenze registrate, dagli escursionisti transitati, dalla spesa turistica, ecc..
Con riferimento alle infrastrutture, il dato che maggiormente penalizza il territorio è senza dubbio la carenza di strutture nel settore dei trasporti. Queste ultime, sia pur sufficienti per il trasporto su gomma e su strada ferrata, risultano estremamente carenti per quanto concerne la presenza di porti (4) ed aeroporti (1) che, tra l’altro, appaiono di ridotta dimensione e con una limitata operatività in rapporto all’estensione ed alla particolare forma del territorio provinciale.
Sebbene in questo contesto non si cerchi di individuare dei veri e propri Sistemi Turistici Locali (STL) è comunque possibile pervenire ad aggregazioni tra comuni turisticamente simili, secondo un determinato algoritmo di ricerca. Nel dettaglio, è possibile applicare due criteri di identificazione delle diverse aree turistiche:
a) i gruppi di comuni possono essere individuati sulla base di un criterio derivato semplicemente dalla valutazione della misura in cui ogni comune si differenzia dal livello medio di uno o più tra i suddetti indici di turisticità, quindi secondo un’impostazione che determina a priori il significato logico di ogni gruppo;
b) i gruppi di comuni devono essere caratterizzati dalla proprietà prettamente statistica di risultare il più possibile omogenei al loro interno e, di conseguenza, il più possibile diversi tra loro. A tali gruppi dovrà essere poi assegnata a posteriori un’identità logico-intepretativa che ne connoti meglio le peculiarità essenziali.
Avendo prescelto, in una visione sistemica delle unità territoriali, la logica della maggiore omogeneità delle stesse nella fase di aggregazione, si è optato per la tecnica di clustering della minima devianza, in modo da esaltare al massimo il criterio della coesione interna dei gruppi da originare.


Facciamo il punto
CONCLUSIONI PER A.I.LOVETOURISM
Riassumiamo il metodo di lavoro fatto da Istat e CNR per creare questo indice turistico
Con riferimento al problema della scelta delle variabili, il concetto di turisticità (tourist - T) di un dato territorio è stato scomposto, ad un primo livello, in tre componenti: l’attrattività turistica potenziale in termini ambientali, storico-artistici, ecc. (tourist attractiveness - TA); la disponibilità di posti letto per fini turistici (tourist bed places - TB); l’impatto turistico effettivo derivato dalla domanda, ovvero presenze e spesa turistica (tourist impact - TI).
Ad un secondo livello di disaggregazione concettuale, due delle tre componenti sono state poi ulteriormente scomposte: TA in cinque sotto componenti (territorio ed ambiente; infrastrutture; attrattive storiche e naturali; altre attrattive; notorietà), TI in tre (profilo economico turistico; domanda turistica finale; investimenti turistici).
Poiché le variabili selezionate assumono una valenza diversa in funzione del fatto che siano valutate in termini assoluti o relativi (ossia in rapporto ad un indicatore dimensionale come la popolazione residente), i modelli di analisi sintetica proposti e confrontati sono stati applicati secondo due analisi separate, finalizzate ad evidenziare:
1) In un caso, la dimensione turistica, ovvero l’importanza assoluta dal punto di vista turistico dell’unità territoriale, indipendentemente dalla sua estensione;
2) nell’altro, l’attrattività turistica relativa, ovvero l’importanza turistica dell’unità territoriale in relazione alla sua dimensione demografica.
Poter disporre di una base dati fortemente territorializzata e tramite cui poter derivare strumenti sia per una lettura descrittiva del territorio, sia per un’analisi sintetica di potenzialità turistica presenta diversi vantaggi. Tra questi: a) si tratta di uno strumento di grande supporto alle decisioni delle amministrazioni locali, soprattutto nella prospettiva di dover pervenire, da parte di tutte le regioni italiane, alla predisposizione di modelli di aggregazione sistemica delle singole realtà comunali, così come predisposto dalla citata legge quadro sul turismo con riguardo ai STL (Sistemi Turistici Locali);
b) si ha la possibilità di proporre una riclassificazione tipologica dei comuni italiani in termini di attrattività turistica, in alternativa alla classificazione tipologia attualmente utilizzata dalle statistiche ufficiali, derivata essenzialmente dalle caratteristiche geo-morfologiche del territorio e parzialmente obsoleta;
c) si possono individuare realtà locali ancora poco toccate dalla domanda turistica finale, ma potenzialmente sviluppabili e quindi possibili destinatarie di piani di investimento locale.
Infine, la predisposizione di un modello teorico completo sia per quanto riguarda la scelta delle variabili, sia con riferimento alla metodologia per la loro analisi e sintesi, consente la replicabilità delle elaborazioni nel tempo e nello spazio e la trasferibilità a realtà locali di variegata dimensione (comprensori, distretti del lavoro, aree di censimento, aziende di promozione turistica, province, ecc.), sebbene sembri raccomandabile operare ad un livello di dettaglio almeno comunale.
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